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Favignana

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Favignana: la farfalla del Tirreno


Favignana, che i Greci chiamarono Aegusa ed in epoca medievale prese l’attuale nome dal vento Favonio, assomiglia ad una grande farfalla venuta a posarsi placidamente sulle acque del Mediterraneo.

Acque che ancora evocano vicende di storia e di mito, che celano nella loro profondità i segreti di antiche battaglie, come la terribile Battaglia delle Egadi del 241 a. C. combattuta a Cala Rossa fra Romani e Cartaginesi, acque ancora pregne delle voci, dei canti, delle grida delle genti di mare impegnate in mille e mille “mattanze”, l’antica e tradizionale pesca del tonno appresa dagli Arabi.

Chi approda a Favignana non può non notare come prima cosa l’eleganza e la leggerezza di Palazzo Florio, costruito nel 1876 circa.

Alla famiglia Florio l’isola ha legato la sua prosperità dalla seconda metà dell’800 fino ai primi decenni di questo secolo.

Il palazzo è sicuramente un simbolo dell’isola. Da qui si può iniziare la visita del paese e, seguendo la strada principale, arrivare al cuore della vita isolana, la Piazza Madrice, dove tutto accade.

Sulla destra della piazza ci si addentra fra le vie del rione Sant’Anna, il nucleo più antico del paese edificato verso la metà del 1600, dove fra le semplici case costruite in tufo si nascondono splendidi giardini ipogei da cui provengono i profumi degli alberi da frutta e delle piante fiorite, gli odori delle erbe aromatiche: salvia, rosmarino, origano…

Poco fuori dall’abitato, sul lato nord-orientale, tutta la zona di S. Nicola è da esplorare per scoprire all’interno di grotte i segni di graffiti preistorici o incisioni del periodo punico o i resti di antiche tombe puniche e cristiane.

Al primo impatto l’isola appare arida, con scarsa vegetazione e piatta nel paesaggio, eppure, man mano che Favignana si lascia scoprire da chi vuole conoscerla, facilmente gli rivela tutta la sua bellezza, lo affascina con la limpidezza del suo mare, lo cattura con il silenzio delle sue cale, lo stupisce con i colori della sua campagna.

Cala Rossa, vista dal mare o, improvvisamente, dall’alto delle sue rocce è semplicemente una emozione, un inestimabile dono della natura alla vista dell’uomo; Cala Azzurra, Grotta Perciata, la bella e bianca spiaggia del Burrone, Cala Stornello protetta dai piccoli isolotti del Preveto, Galera e Galeotta, Cala Rotonda accogliente e raccolta: sono questi i luoghi più frequentati per prendere tonificanti bagni di mare.

L’estremità settentrionale dell’isola è segnata da Punta Faraglione. Dal Faraglione, alto 34 metri circa a strapiombo sul mare, inizia la costa nord-occidentale la parte più impervia dell’isola, dominata dalla Montagna Grossa sul cui fianco si aprono grotte e caverne. Ma l’unica vera montagna di Favignana è il Monte che divide in due l’isola e alla cui sommità si erge il Forte di Santa Caterina, edificato da Ruggero II il Normanno nel XII sec, ampliato e fortificato nel XVII sec. dagli Spagnoli, che sembra vegliare sulla vita di Favignana e vigilare, silenzioso, sullo specchio di mare racchiuso dalle Egadi, gemme preziose del Mediterraneo.

Testo tratto da : www.favignana.biz